Cesare Pavese - Terra Rossa Terra Nera

Cesare Pavese
La terra e la morte (1945 - 1946) 


Di salmastro e di terra 
è il tuo sguardo. Un giorno 
hai stillato di mare. 
Ci sono state piante 
al tuo fianco, calde, 
sanno ancora di te. 
L'agave e l'oleandro. 
Tutto chiudi negli occhi. 
Di salmastro e di terra 
hai le vene, il fiato. 

Bava di vento caldo, 
ombre di solleone - 
tutto chiudi in te. 
Sei la voce roca 
della campagna, il grido 
della quaglia nascosta, 
il tepore del sasso. 
La campagna è fatica, 
la campagna è dolore. 
Con la notte il gesto 
del contadino tace. 
Sei la grande fatica 
e la notte che sazia. 

Come la roccia e l'erba, 
come terra, sei chiusa; 
ti sbatti come il mare. 
La parola non c'è 
che ti può possedere 
o fermare. Cogli 
come la terra gli urti, 
e ne fai vita, fiato 
che carezza, silenzio. 
Sei riarsa come il mare, 
come un frutto di scoglio, 
e non dici parole 
e nessuno ti parla. 

15 novembre '45




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